DETERMINE NEGATIVE E DIPENDENZA DA CAUSA DI SERVIZIO PER I COLLEGHI TRANSITATI NEI RUOLI CIVILI DEL MINISTERO DELLA DIFESA (ATTO II)

Sebbene alcune organizzazioni sindacali deridano le nostre iniziative, CONFINTESA FP non intende denigrare quelle altrui, poiché l’attività sindacale dovrebbe andare oltre al semplice proselitismo quando di mezzo ci sono lavoratori “ex militari”, costretti a transitare nei ruoli civili per problemi di salute con conseguente inidoneità al s.m.i.

Ci domandiamo dove erano questi fantomatici dipartimenti!?, quando quelle stesse OO.SS. per anni non si sono curate delle problematiche di questa particolare categoria di lavoratori, ma ora, tutto ad un tratto, quando c’è la necessità di produrre ricorsi su vasta scala e soprattutto a pagamento dinanzi il tribunale amministrativo, appaiono dal nulla, scimmiottando comunicati in difesa dei lavoratori ex militari.

Detto che CONFINTESA FP non ha coordinamenti dedicati per gli ex militari, non esistendo giuridicamente la possibilità di occuparsi delle questioni pregresse all’attuale rapporto di lavoro, NOI ci siamo sempre occupati delle questioni riguardanti gli ex militari, così come di quelle che riguardano tutti gli altri, anche talune categorie meno numerose e rappresentate, ma sempre nel limite delle possibilità offerte dalla vigente legislazione.

CONFINTESA FP ha scritto quindi a PREVIMIL oltre che alla Direzione di Amministrazione dei Carabinieri, denunciando l’errata interpretazione del D.L. 201/2011 che applicato in maniera difforme da quella che avrebbe voluto il legislatore, lede gravemente i diritti dei lavoratori interessati. La risposta che abbiamo ottenuto dalle citate Direzioni Generali per i dinieghi ricevuti alle domande di causa di servizio, proposte da molti ex militari già transitati nei ruoli civili, è messa a disposizione gratuitamente, non solo per i nostri iscritti ed è uno strumento in più da utilizzare per chi decidesse di procedere con il ricorso amministrativo, che sia con il legale di fiducia che con quello in convenzione.

Purtroppo il ricorso giudiziale sembra essere l’unica soluzione valida nel frattempo che l’azione sindacale possa produrre ulteriori effetti. Ricordiamo il tempo massimo di 60 giorni dalla ricezione e notifica della determina negativa, per procedere giudizialmente dinanzi il tribunale amministrativo.

In attesa di ulteriori sviluppi, vi porgiamo i migliori saluti.

Documentazione/missive e risposte:

  1. 27.03.2023 – DETERMINAZIONI NEGATIVE PREVIMIL
  2. 03.04.2023 – Comunicato determinazioni negative per riconoscimento dipendenza da CDS
  3. perstampa_intesa_rispostatransitati

 

IL TEAM DI LAVORO

Cristiano RANUCCI                        Giovanni CASU

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